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L'oscuro tempo di "Samhain".I Racconti del Mistero

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2020 20:00
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05/09/2017 21:50
 
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I Racconti del Mistero - La maschera della morte rossa [da E.A. Poe]

05/09/2017 21:54
 
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Edgar Allan Poe

Considerato uno dei più grandi e influenti scrittori statunitensi della storia, Poe è stato l'iniziatore del racconto poliziesco, della letteratura dell'orrore e del giallo psicologico.


IL CORVO


05/09/2017 21:59
 
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WILLIAM BLAKE
William Blake è stato un poeta, incisore e pittore inglese. Largamente sottovalutata mentre egli era in vita, oggi l'opera di Blake è considerata estremamente significativa e fonte di ispirazione sia nell'ambito della poesia sia delle arti visive. Wikipedia



Tra le sue frasi celebri:
«Le prigioni sono costruite con le pietre della legge, i bordelli con i mattoni della religione»
«L’immaginazione non è uno stato mentale: è l’essenza stessa dell’esistenza umana.»
«Gli uomini vengono ammessi in Paradiso non perché abbiano dominato e frenato le proprie passioni o non ne abbiano avute affatto, ma perché hanno coltivato la loro capacità di conoscere. Il Tesoro del Paradiso non è la negazione della passione, ma la realtà dell’intelletto, da cui tutte le passioni fuoriescono libere nella loro eterna Gloria.»
«Coloro che reprimono il desiderio, lo fanno perché il loro desiderio è abbastanza debole da poter essere represso»
«Essendo infinito il Desiderio dell’Uomo, il possesso è l’Infinito, e lui stesso è l’Infinito»

05/09/2017 22:00
 
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Secondo quanto tramandatoci dalla “storia”, il giorno della sua morte, il 16 agosto del 1956, Bela Lugosi pronunciò la seguente frase: “Io sono il conte Dracula, io sono il re dei vampiri, io sono immortale”.

Subito dopo, l’ultimo visitatore, uscendo dalla stanza dell’ospedale di Los Angeles dove l’attore era stato ricoverato, dichiarò di aver visto un gigantesco pipistrello nero volteggiare attorno al corpo ormai privo di vita, per poi volare via nel cielo ormai sulla via del tramonto. L’attore fu sepolto all’Holy Cross Cemetery di Los Angeles, avvolto nel suo inseparabile mantello nero foderato di rosso, mentre l’amico Peter Lorre, rivolgendosi a Boris Karloff, chiedeva se avrebbero dovuto piantargli un paletto nel cuore… una leggenda che ha contribuito a fare della figura dell’attore ungherese una sorta di simbolo del male, la personificazione stessa della figura del cattivo al cinema.

[Modificato da echolontano 31/10/2018 21:24]
05/09/2017 22:01
 
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[SM=p4950921]
Pubblicato il 14 giu 2016
Film di montaggio realizzato da Stefano Ercolino.

La famiglia Addams è una famiglia stravagante e bizzarra, estremamente tetra per certi aspetti quanto comica per altri. I componenti della famiglia sono il padre (Gomez Addams), la moglie (Morticia Addams), lo zio Fester, la nonna Addams, la figlia Mercoledì, il figlio Pugsley e il maggiordomo Lurch. La famiglia abita al 1313 di Cemetery Lane in una specie di castello. Esattamente come in ogni famiglia ognuno ha il proprio hobby, solamente che quelli della famiglia Addams sono estremamente stravaganti ed agghiaccianti, soprattutto agli occhi delle persone ospiti della famiglia. Gli hobby infatti possono spaziare dal terrorizzare gli ospiti nel cimitero di famiglia, a cercare di tagliare la testa al fratellino più piccolo utilizzando una ghigliottina.
05/09/2017 22:04
 
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I racconti del mistero


23/09/2017 17:30
 
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CASTELLO VISCONTEO DI TREZZO SULL’ADDA [SM=x5414807]




A nord-est di Milano, in direzione di Bergamo, si passa sull’altissimo Ponte sull’Adda che separa proprio le due province. Il panorama è davvero stupendo e si intravede la suggestiva Trezzo sull’Adda, una cittadina tranquilla sull’argine del fiume immersa nella natura.
Sicuramente il monumento più caratteristico è il Castello Visconteo, costruito nel 1370 per volere di Bernabò Visconti accanto ad una rocca voluta dalla regina Teodolinda. La fortezza non ha avuto una storia tranquilla: la regione fu contesa da diverse fazioni, tra cui Federico Barbarossa, i Torriani e i Visconti. Fu più volte distrutto e ricostruito e oggi del castello originario restano la torre a pianta quadrata alta 42 m, il pozzo e i suggestivi sotterranei.
Come ogni castello che si rispetti anche il Castello Visconteo porta con sé storie di intrighi, dispute, tradimenti e omicidi; per chi crede nel paranormale ancora oggi è popolato da diversi fantasmi che a quanto pare non disdegnano nemmeno di essere fotografati.I documenti storici riportano diverse vicende cruente e instaurano negli stessi studiosi una curiosità morbosa per i segreti che la rocca ha nascosto e nasconderebbe ancora oggi. Uno è legato a Federico Barbarossa che qui custodì un enorme tesoro e lo perse quando i milanesi assaltarono il castello trafugando gran parte delle sue ricchezze: si dice che non tutto il tesoro venne ritrovato perchè il Barbarossa si premunì dividendo il tesoro e seppellendo diversi sacchi di monete e preziosi attorno al castello. Tra i suoi ruderi da qualche parte ci sarebbero ancora ingenti ricchezze ad attendere un nuovo proprietario.
La vicenda più famosa però è quella della congiura contro Bernabò Visconti, proprio colui che fece erigere il fastoso castello di Trezzo. Bernabò era descritto come un sanguinario ed un perverso: era solito gettare i corpi agonizzanti dei nemici e delle giovani fanciulle con cui giaceva nei pozzi delle segrete del castello e a testimonianza di ciò ancora oggi sono visibili delle chiazze rosse di sangue sulle pareti dei sotterranei.
Giusto per dare un’idea di quanto fosse crudele, Bernabò fece murare viva una delle sue figlie, Bernarda, colpevole di aver tradito il marito Giovanni Suardo impostole dal padre con un giovane cortigiano, Antoniolo Zotto.
Nel 1385 il nipote Gian Galeazzo, deciso a succedergli al potere, lo fece rinchiudere nelle prigioni del castello con l’accusa di cospirazione. Bernabò Visconti era però una persona di alto rango e la questione sollevata dal nipote non convinse fino in fondo gli alleati; per questo motivo lo zio venne trattato con un certo tatto in attesa di chiarire la sua posizione politica e gli fu concesso addirittura la compagnia dell’amante Donnina de’ Porri. Gian Galeazzo, forse temendo che la congiuravenisse smascherata, un giorno fece avvelenare la zuppa di fagioli di cui lo zio andava ghiotto e lo fece morire tra atroci dolori.
Fino a metà del 1700 la camera i cui fu confinato Bernabò era ancora intatta e su una parete si l’uomo aveva lasciato scritto questa frase:

“Tal a mi qual a ti”
che parafrasando vorrebbe dire “Oggi a me, domani a te”.


[SM=g5435201]
[Modificato da echolontano 23/09/2017 17:35]


23/09/2017 17:35
 
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[SM=x5414794] Ora chiamatela coincidenza, chiamatelo karma, alcuni mesi dopo Gian Galeazzo Visconti affermò che gli era apparso il diavolo e alcuni anni più tardi, nel 1402, morì di peste.
Questo e altri sotterfugi storici hanno portato a credere che nel Castello Visconteo ci siano ancora entità ultraterrene intrappolate nei sotterranei e tra le mura e che non sia raro incontrarle.
Il fantasma di Bernabò Visconti sembra andare per la maggiore: nell’agosto del 1973 quattro turisti tedeschi decisero di montare e tende proprio nel cortile della fortezza e di passare lì la notte prima di ripartire per la loro escursione delle vallate della zona. Vennero svegliati in piena notte da rumori di passi e di metallo battuto e quando uscirono dalle tende videro una quindicina di uomini con delle fiaccole in mano. Erano tutti vestiti con un’armatura medievale e uno di loro aveva un mantello regale che lasciava intendere che interpretasse un nobile. Già, loro pensarono che si trattasse di una rappresentazione medievale e quando il nobile fece loro segno con la mano di seguirli decisero di partecipare alla sceneggiata.
I quattro ragazzi furono condotti all’interno del castello e giunsero in un vasto salone illuminato da candele dove si stava tenendo una festa e c’erano decine di persone tra servi, soldati, nobildonne, e cavalieri. Al centro della sala c’era un lunghissimo avolo imbandito e i ragazzi parteciparono al sontuoso banchetto, pur non comprendendo la lingua che parlava la gente attorno a loro. Al termine furono condotti in una stanza con un grande letto a baldacchino e lì si addormentarono. La mattina seguente si svegliarono tra i ruderi del castello tra rovi e pietre.
Se questa può sembrare una bella storiella inventata, nel settembre del 2004 il gruppo di ricercatori del paranormale Crop Circle di Milano immortalò una presenza eterea di quello che sembrava un nobile. Il gruppo sottopose l’immagine all’analisi del Centro di Investigazione Occulta che confermò l’autenticità della foto e trovò somiglianze con la statua di Bernabò conservata nei Musei del Castello Sforzesco di Milano.
Ma il fantasma di Bernabò non sarebbe l’unico ad apparire nel castello: si dice che quando qualcuno si avventura alla ricerca del tesoro perduto di Federico Barbarossa si possa imbattere nella figura spettrale dell’imperatore, che sarebbe molto presente soprattutto nei sotterranei.
Si parla anche di lamenti e pianti di fanciulle provenire dal pozzo, dove venivano

gettate dal signore del castello dopo una notte focosa; c’è chi afferma di aver visto una dama passeggiare nel giardino tra i ruderi durante le notti estive e chi afferma di aver sentito delle urla provenire dalla “stanza della goccia”.
La tortura della goccia è di origine orientale, ma anche alcuni nobili europei si dilettavano in questa pratica: nelle fondamenta dal castello c’è un antro dove i prigionieri venivano immobilizzati e posti sotto delle fessure del soffitto da cui l’umidità generata dal fiume sottostante faceva cadere delle gocce d’acqua in maniera costante e continuativa sulle loro teste. La vittima moriva per i crampi o impazziva (si dice che il flusso di gocce scavava buchi nel cranio, ma ci vorrebbero anni di gocce cadute nello stesso punto).Oggi si cerca di non lasciare che ciò che resta del castello cada in sfacelo e di tener viva la memoria di una fortezza che ha fatto la storia della cittadina. Di vicende in effetti ne ha vissute molte e i suoi fantasmi sembrano volerle ricordare ai curiosi che vi si avvicinano.

Fonte misteridalmondo.net


23/09/2017 17:38
 
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www.misteridalmondo.net/il__cimitero__di__moon_point_1...

Una delle leggende più raccontate in Illinois è quella della "Hatchet Lady" (la donna con l'accetta); esistono molte versioni e il personaggio a volte vene descritto come reale, ovvero una donna con un'accetta in mano che uccide la gente, a volte invece è un'entità ultraterrena che vuol fare del male alla gente oppure vuol difendere qualcosa che le appartiene. Pare che tutte queste leggende si siano ispirate ad una donna realmente vissuta e il cui spettro ancora vagherebbe sul nostro piano di esistenza per vegliare sulle spoglie del figlio.

A sud della città di Streator lungo la Route 23, che attraversa la Livingston County, c'è il Moon Point Cemetery, anche conosciuto come Moon Creek Cemetery. Il nome è dovuto a Jacob Moon che nel 1800 fu uno dei primi europei a colonizzare la regione e che probabilmente scelse quel campo come cimitero di famiglia.

Divenne il cimitero di tutta la comunità dopo la guerra d'indipendenza spagnola e da allora ha accolto non solo gli abitanti della contea di Livingston, ma anche i molti soldati caduti nelle battaglie e i molti malati di tubercolosi che venivano mandati nelle zone isolate a morire in istituti di cura.

Sin da dopo la guerra civile il cimitero dei Moon Point iniziò ad essere al centro di strane dicerie secondo cui di notte al suo interno si aggiravano anime inquiete ed entità demoniache. Ancora oggi moltissimi residenti della zona sostengono che nel cimitero avvengano un gran numero di eventi inquietanti che tutti i visitatori possono sperimentare sulla loro pelle: si possono udire risate di bambini, fruscii anche in assenza di vento, orbs, sensazioni tattili (sembra di essere toccati da qualcosa di invisibile), graffi sulla pelle; visioni di ombre, nebbioline e perfino figure evanescenti tra le tombe. Ma la presenza più inquietante sembra essere la "Hatchet Lady", una figura femminile che si aggirerebbe nel cimitero di notte con un'accetta in mano e se la prenderebbe con chiunque faccia troppo rumore.

Si narra che la donna fosse una contadina che viveva alla periferia di Streator e che il suo unico figlio tornò dalla guerra civile gravemente ferito; il ragazzo morì inseguito ai postumi della guerra e la donna tutti i giorni della sua vita passò ore intere a piangere la sua scomparsa davanti alla tomba. Poiché i tombaroli e i briganti erano molto attivi nella zona, la donna portava sempre con sé l'accetta con cui tagliava la legna e non si tratteneva dal minacciare chiunque facesse troppo baccano nel cimitero. Si dice che negli ultimi anni di vita la donna avesse così paura che qualcuno violasse la tomba del figlio che passò molte notti nel cimitero seduta su una panchina a vegliare sulla pace del luogo; probabilmente da allora è nata la leggenda dalla Hatchet Lady.
[SM=x5407405]
Secondo i registri più recenti (dagli anni '70 in poi) si sono verificati molti incidenti dentro e intorno al cimitero e molte testimonianze li hanno imputati ai fantasmi del Moon Point Cemetery. La Hatchet Lady infatti sarebbe solo una delle molte entità che dimorerebbero nel cimitero: alcuni parlano di un ragazzo vestito con abiti del 1800 nei pressi del cancello, altri di luci rosse che fluttuano in diversi angoli del camposanto, altri ancora di strani globi bianchi che appaiono e scompaiono nei campi di grano che circondano l'ingresso. Tra le esperienze più inquietanti ci sarebbe quella dello stesso custode che nel 2014 affermò che una mattina di settembre diversi coperchi delle tombe iniziarono a vibrare e sentì come rumori di pugni provenire dal sottosuolo che durarono diversi minuti.

Oggi le molte dicerie e le leggende che aleggiano attorno al cimitero portano molti curiosi, soprattutto ragazzini, a tentare di scavalcare le recinzioni del cimitero per intrufolarsi al suo interno. A causa di diversi atti di vandalismo, i residenti e la polizia locale si adoperano per impedire queste violazioni pattugliando la zona di notte, quando il cimitero è chiuso ai visitatori.

E ci sarebbe anche una specie di "guardiano etereo", che in molti credono sia la stessa Hatchet Lady, che per assicurare il giusti riposo ai defunti spesso urlerebbe nel vento la parole "Get Out!" (Fuori di qui!), quando qualcuno si attarda o mostra cattive intenzioni.

[SM=x5407405]


23/09/2017 17:51
 
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La vita nel cimitero di Manila



Cimitero di Navotas, Manila, Filippine.
Manila è una delle città più sovrappopolate della Terra. Nel cimitero di Navotas vivono più di 2000 famiglie. Nello stesso posto in cui vengono seppelliti i morti, nascono e vivono dei bambini.



CIMITERO VIVENTE...A MANILA INTERE FAMIGLIE VIVONO TRA LE TOMBE SENZA ACQUA E LUCE
luglio 6, 2017 \\
MIGLIAIA DI PERSONE LO PREFERISCONO ALLE BARACCOPOLI DELLA CAPITALE FILIPPINA PERCHE’ SI SENTONO AL SICURO: “ALMENO I MORTI NON CI FANNO DEL MALE” – MA ADESSO DROGA E CRIMINALITA’ SONO IN AUMENTO ANCHE LI’


Adam Dean per The New York Times pubblicato da la Repubblica

Risultati immagini per a manila famiglie vivono nel cimitero
Inaugurato nel 1904, il cimitero di Manila Nord è uno dei più antichi ed estesi delle Filippine. I suoi mausolei riccamente decorati e le fila interminabili di loculi ospitano circa un milione di morti. E qualche migliaio di vivi. In questo luogo, dove sono sepolti presidenti, star del cinema e glorie della letteratura, vivono infatti alcuni dei più poveri abitanti della capitale filippina. Alcuni di essi occupano le cripte e i mausolei delle famiglie ricche, che custodiscono e curano in cambio di un piccolo compenso. Altri trovano soluzioni alternative per beneficiare dell' economia che ruota attorno alla morte e alle sepolture.

Circa un quarto dei dodici milioni di abitanti di Manila sono "residenti atipici". Chi vive nel cimitero preferisce la tranquillità e la relativa sicurezza di questo luogo all' atmosfera pericolosa delle baraccopoli cittadine.



In estate col caldo tutto diventa particolarmente difficile ». Di notte gli abitanti del cimitero dormono sopra le tombe. In questo Paese così religioso, la linea che separa i vivi dai morti è considerata assai labile. Isidro Gonzalez ha 74 anni. Ama parlare con sua madre. Mentre fa le parole crociate volge la schiena alla sua tomba: «Forse mi risponde, ma fino ad oggi non lo ha mai fatto».


In una mattina di qualche giorno fa, da un angolo remoto del cimitero giungeva l' odore acre del fumo di metanfetamina, o shabu, come la chiamano i filippini. Una donna di mezza età stava fumando da un pezzo di carta di alluminio, mentre sua figlia teneva tra le braccia un neonato. Poco lontano, alcuni adolescenti si erano addormentati su pietre tombali e amache per smaltire l' effetto degli stupefacenti. I residenti del cimitero raccontano che droga e criminalità sono in aumento. Anche il violento giro di vite messo in atto dal presidente Rodrigo Duterte contro gli spacciatori e i tossicodipendenti ha avuto delle ripercussioni qui a Manila Nord, dove lo scorso settembre tre uomini sono stati uccisi nel corso di un' operazione antidroga.


Pare che stessero cercando di vendere dieci dollari di shabu. Al calare della sera molti consigliano a me e al mio interprete di andarcene, spiegando che aggirarsi per questi luoghi dopo il tramonto può essere rischioso. I defunti rimangono sempre una presenza costante. «Talvolta sento dei rumori o delle voci, e faccio silenzio perché so che sono le voci dei morti», spiega la signora Javier. I numerosi bambini che giocano festosamente tra le tombe non sembrano preoccuparsi dei fantasmi.


Qui e là sorgono degli spacci improvvisati: vendono merendine e oggetti di prima necessità. Non mancano nemmeno le macchine per il karaoke: un passatempo che di sera è molto in voga. Pur non abitando nel cimitero il signor Gonzalez, il settantaquattrenne che fa le parole crociate, trascorre spesso la notte nella cripta della sua famiglia. Possiede un appartamento in città, ma si trova in un quartiere più pericoloso del cimitero. «Almeno - dice - i morti non possono fare del male».
[SM=x5407405] [SM=x5407405]


07/10/2017 11:08
 
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Il 7° Sigillo è un film del 1957(Ingmar Bergman) - Partita a scacchi con la morte

[SM=g5407008]

Ingmar Bergman ha sviscerato con un grande film le problematiche umane legate all'unica certezza ...la morte..lasciando il dubbio che Essa possa essere sconfitta....come in effetti sul finale...lascia intendere ..con l'amore e la semplicità di un ingenuo giocoliere ...
[Modificato da Hosmanthus 07/10/2017 11:15]
07/10/2017 11:41
 
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I 4 cavalieri dell'Apocalisse
Il cavallo bianco

« Quando l'Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, vidi e udii il primo dei quattro esseri viventi che gridava come con voce di tuono: «Vieni». Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora. » (Apocalisse 6, 1-2)


Il cavallo rosso


« Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che gridava: «Vieni». Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada. » (Apocalisse 6, 3-4)

Il cavallo nero


« Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che gridava: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: «Una misura di grano per un danaro e tre misure d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati». » (Apocalisse 6, 5-6)


Il cavallo verdastro


« Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra. » (Apocalisse 6, 7-8)


L'ultimo cavallo, di colore cadaverico, porta sul proprio dorso un cavaliere chiamato Morte. Qui in particolare sembra si faccia riferimento alla pestilenza, significato aggiuntivo del greco thanatos utilizzato espressamente nella chiusura del verso. Anche in questo caso sono evidenziati dei limiti precisi alla distruzione.



I Cavalieri dell'Apocalisse sono quattro figure simboliche introdotte nell'Apocalisse di Giovanni 6,1-8, successivamente presenti nella cultura medievale e in quella contemporanea.

Essi si presentano all'apertura da parte dell'Agnello dei primi quattro di sette sigilli che tengono chiuso un rotolo di papiro o di pergamena che Dio tiene nella mano destra. A parte l'ultimo, chiamato Morte/Peste (il termine greco θάνατος, thánatos, ha entrambi i significati), i nomi dei cavalieri non sono menzionati e perciò il loro significato simbolico deve essere dedotto dai loro attributi.


All'inizio del film Tombstone, Johnny Ringo cita questo passo dell'Apocalisse: "Ecco il cavallo pallido. L'uomo che lo cavalcava era la Morte e l'Inferno lo seguiva".
Guerra Morte Malattia Carestia
Adam Cadmon
[Modificato da kraun29 18/05/2020 20:00]
07/10/2017 20:31
 
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Horror Maniaci
La Casa : La terrificante esperienza di un iscritto

[SM=x5414807]
07/10/2017 20:35
 
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Questa volta il cattivo sono io - Licantropia
16/10/2017 07:49
 
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La kabala , le stelle e tutte le forze riunite in tempo di Halloween,(l'insieme di tutte le forze occulte) come quando i guerrieri celti si ritrovavano a bere l'idromele e la birra attendendo l'incognita del futuro...

24/10/2017 12:42
 
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Maratona di Creepypasta in Italiano! [SM=x5407405]
6 storie in 30 minuti!
00:07 Percezione sonora
1:26 La sosta
12:22 Il tatuaggio
13:02 Come ha potuto farlo?
14:48 Daisy
28:02 Così vicino, così lontano

24/10/2017 12:49
 
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