Il segno dell’Ariete viene descritto come quello della veemente impulsività, mentre la Bilancia inclina i suoi nativi più verso la ponderazione.
Gli esseri umani riflettono dunque le caratteristiche della stagione in cui nascono: rose a maggio, fiori di lavanda in estate, ortensie in autunno e ranuncoli in inverno.
L’autunno è anche un momento di bilanci, come ci mostra il segno zodiacale d’aria della
Bilancia che lo rappresenta. Settembre era il mese in cui finiva il raccolto e si procedeva alla semina, dalla quale dipendeva la prosperità dell’anno a seguire, ed in cui era ormai noto quante risorse erano disponibili per affrontare l’inverno.
Ci dice di questo periodo dell’anno Elemire Zolla nella sua introduzione all’alchimia:
“Cadevano ora le feste del solco dritto, la gran prova dell’equilibrio. Si arano sotto la Bilancia i campi, perpendicolarmente ai solchi primaverili, come tracciando la trama sull’ordito, per arieggiare le glebe. Si dà inizio al taglio dei boschi, adesso che il legno si indurisce. È ora di schivare i flutti: si appendono i timoni ad affumicare sotto la cappa del camino. Infine con il tramontare delle Pleiadi si spreme il miele dai favi.”
Unica costellazione dello zodiaco che non viene raffigurata da un essere vivente o mitologico. Sembra sia di epoca romana e probabilmente fu creata durante la dominazione romana in Egitto in onore di Giulio Cesare a rappresentare l'equità visto che uno degli equinozi, quello d'autunno, anticamente cadeva in questa costellazione e in quel periodo la durata del giorno è uguale a quella della notte. L'equinozio ora si è spostato ad Ovest, nella Vergine. Precedentemente alla dominazione romana la costellazione della Bilancia non esisteva e al tempo dei greci e arabi una sua parte costituiva la costellazione dello Scorpione, dove giaceva una delle chele dell'animale, proprio dove ancora oggi si trova la stella Gamma Scorpii. Per questo motivo viene illustrata in una posizione differente da quella tratteggiata nelle carte celesti.