Il gioco è una cosa seria, serissima. Dall' importanza formativa dei giochi infantili alla rilevanza multidisciplinare della Teoria dei giochi, dal calcio al Monopoli c'è qualcosa di fondamentale e imprescindibile in un semplice gioco. Il gioco si rivela essere un'attività squisitamente sociale - ma non esclusivamente umana - molto più pervasiva di quel che si pensa. Cos'hanno in comune tutti quelli che chiamiamo "giochi" ma che differiscono profondamente per struttura, scopi, contenuti, giocatori? Questo speciale di Rai Filosofia vuole addentrarsi nell'universo ludico per coglierne l'intima essenza e "giocare" con le sue mille sfaccettature. A partire dalla puntata di "Zettel. Filosofia in movimento" dedicata al tema, lo speciale tocca il calcio, la Teoria dei giochi, l'economia e le molte altre declinazioni di questa straordinaria attività.
In etologia, psicologia, e altre scienze del comportamento, per gioco si intende un'attività di intrattenimento volontaria e intrinsecamente motivata, svolta da adulti, bambini, o animali, a scopo ricreativo. Wikipedia
Cosa ci spinge a giocare? Il saggista e giornalista Stefano Bartezzaghi - autore del recente La biblioteca di Babele. Dal dado al social network. A che gioco stiamo giocando? (UTET, 2016) - parte dalla riflessione di Roger Caillois per catalogare gli impulsi che ci portano al gioco: l'alea, l'agon, il travestimento e la vertigine. Bartezzaghi fa notare come ci siano giochi che implicano un maggior dispendio di energia (quelli che appartengono alla "vertigine", come l'altalena) e altri che hanno un sistema di regole molto formalizzato (come gli scacchi, riferibili all'agon). Il gioco è inoltre determinato dalla competenza (ossia la conoscenza delle regole che lo definiscono) e la libertà che il giocatore ha nell'interpretare tali regole attraverso la sua performance. Una dialettica riscontrabile in molte altre attività e caratteristiche dell'uomo. Il gioco non è quindi un "mettere tra parentesi" la realtà (si gioca per scherzo, si vive sul serio) quanto piuttosto un altro livello di realtà, tramite cui è più facile rivelare i modi in cui viviamo la vita quotidiana.