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Le Donne, i Cavallier, L'arme , l'Amore...io canto

Ultimo Aggiornamento: 26/08/2017 16:39
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26/08/2017 16:39
 
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Orlando Furioso - CANTO I, 1-4
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Proemio

1
Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,
le cortesie, l'audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l'ire e i giovenil furori
d'Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano.
2
Dirò d'Orlando in un medesmo tratto
cosa non detta in prosa mai, né in rima:
che per amor venne in furore e matto,
d'uom che sì saggio era stimato prima;
se da colei che tal quasi m'ha fatto,
che 'l poco ingegno ad or ad or mi lima,
me ne sarà però tanto concesso,
che mi basti a finir quanto ho promesso.
3
Piacciavi, generosa Erculea prole,
ornamento e splendor del secol nostro,
Ippolito, aggradir questo che vuole
e darvi sol può l'umil servo vostro.
Quel ch'io vi debbo, posso di parole
pagare in parte e d'opera d'inchiostro;
né che poco io vi dia da imputar sono,
che quanto io posso dar, tutto vi dono.
4
Voi sentirete fra i più degni eroi,
che nominar con laude m'apparecchio,
ricordar quel Ruggier, che fu di voi
e de' vostri avi illustri il ceppo vecchio.
L'alto valore e' chiari gesti suoi
vi farò udir, se voi mi date orecchio,
e vostri alti pensieri cedino un poco,
sì che tra lor miei versi abbiano loco.


In principio c'è solo una fanciulla che fugge per un bosco in sella al suo palafreno. Sapere chi sia importa sino a un certo punto: è la protagonista d'un poema rimasto incompiuto, che sta correndo per entrare in un poema appena cominciato. Quelli di noi che ne sanno di più possono spiegare che si tratta d'Angelica principessa del Catai, venuta con tutti i suoi incantesimi in mezzo ai paladini di Carlo Magno re di Francia, per farli innamorare e ingelosire e così distoglierli dalla terra contro i Mori d'Africa e di Spagna. Ma piuttosto che ricordare tutti gli antecedenti, conviene addentrarsi in questo bosco dove la guerra che infuria per le terre di Francia non si fa udire se non per sparsi suoni di zoccoli o d'armi di cavalieri isolati che appaiono e scompaiono ...
ella colta ricca raffinata e cortigiana Ferrara degli Estensi in guerra con il Papato, «nel cuore di quel campo di perpetua guerra europea» che — all'inizio del Cinquecento — era la pianura Padana, «parte in causa in tutte le contese tra Francia e Spagna per la supremazia sul continente», nasce e affonda le sue radici la poesia dell'Orlando Furioso

RIASSUNTO - Nelle prime quattro ottave del poema vengono esposti l'argomento della narrazione e i tre grandi filoni narrativi in cui tale argomento si dipanerà: la guerra fra mori e cristiani; l'amore e la follia di Orlando; le vicende che porteranno al matrimonio fra Ruggiero e Bradamante, ritenuti gli antichi progenitori degli Estensi.
Quest'ultimo motivo è strettamente collegato all'encomio dei duchi di Ferrara e in particolare del protettore di Ariosto, il cardinale Ippolito, al quale è dedicato il poema.

[1] Io canto le donne, i cavalieri, le imprese guerresche(l'arme), gli amori, le consuetudini cavalleresche(cortesie), le imprese coraggiose, che avvennero al tempo in cui i Mori attraversarono il mare africano e procurarono molti danni(nocquer tanto) in Francia, assecondando la rabbia e il giovanile furore del loro re Agramante, che aveva deciso di vendicare la morte [del padre] Troiano [che era stato ucciso da Orlando] contro(sopra) Carlo Magno, imperatore del Sacro Romano Impero(romano).

[2] Allo stesso tempo(in un medesimo tratto) racconterò cose non scritte mai né in prosa né in versi di Orlando, che per amore diventò pazzo scatenato(in furore e matto), da uomo che prima era reputato(stimato) così saggio; se colei [Alessandra Benucci] che mi ha reso quasi simile ad Orlando e che consuma(lima) a poco a poco(ad or ad or) il mio ingegno, me ne lascerà tanto quanto basta per portare a termine quanto mi sono proposto.

[3] Vi piaccia gradire(aggradir), o Ippolito, generoso discendente(prole) di Ercole, ornamento e splendore del nostro tempo(secol), quest'opera che vuole e soltanto può darvi il vostro umile servo. Per i favori ricevuti (quel ch'io vi debbo) vi posso ripagare solo in parte con parole e con scritti(opera d'inchiostro); né sono da condannare(imputar) se vi do poco, perché io vi do tutto ciò che posso darvi.

[4] Fra i più degni eroi che io mi accingo(apparecchio) a nominare con lode, voi sentirete ricordare il famoso Ruggiero, che è stato il capostipite(ceppo vecchio) di voi e dei vostri illustri antenati. Vi farò ascoltare le sue nobili gesta, se voi mi presterete attenzione(orecchio) e le vostre gravi preoccupazioni si attenuino(cedino) un po', cosicché questi miei versi tra esse trovino spazio(loco).

[SM=g1943905]
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